|
Domenica, 14 novembre 1976
Chi è, chi è la nuova Beata, che la santa Chiesa oggi propone
alla nostra conoscenza? alla nostra venerazione? alla nostra
imitazione? Questa sempre solenne e singolare cerimonia di
beatificazione acquista innanzi tutto il significato d’una
presentazione rivelatrice, la quale, forse anche nell’interno del
duplice chiuso alveare del Carmelo scalzo, maschile e femminile,
suscita una felice sorpresa: non tutti avevano di questa privilegiata
Sorella un’adeguata conoscenza; e si spiega perché. Il profilo
biografico, che è stato letto testé, secondo il cerimoniale della
Sacra Congregazione per le Cause dei Santi, e che ciascuno può
leggere nell’opuscolo pubblicato per questa liturgia, ci ha informati
che la nuova Beata, Maria di Gesù, vissuta fra il secolo XVI e
il secolo XVII, fu accolta diciassettenne nel Carmelo di Toledo,
che era stato fondato pochi anni prima da Santa Teresa stessa, allora
vivente in Avila, e ciò in virtù d’una presentazione quanto mai
elogiativa della grande Fondatrice. Nel Carmelo di Toledo la nostra
Beata passò, si può dire, tutta la vita ed ivi morì nel 1640.
Ed ecco la singolarità, che può spiegare la limitata conoscenza
della sua vicenda spirituale anche in persone del suo Ordine:
nonostante la fama di santità, che l’accompagnò in vita e continuò
a circondarne la memoria anche dopo la morte, difficoltà di varia
indole ritardarono l’istruzione del processo canonico, che avviato
regolarmente non prima degli inizi di questo secolo, conobbe ancora
contrattempi e pause ed ha potuto giungere alla sua conclusione solo ai
giorni nostri. È quindi soltanto ora che viene presentata alla Chiesa
in tutto il suo fulgore l’avvincente figura di questa donna, che oltre
tre secoli di storia separano da noi, lontani pellegrini nel tempo.
Provvidenza anche questa per noi, ai quali è dato di contemplare
nella fisionomia della nuova Beata un riverbero autentico della
spiritualità di Santa Teresa, la riformatrice del Carmelo, una
delle personalità più significative della riforma cattolica. Con
Maria di Gesù siamo riportati infatti a quel periodo, carico di
tensioni e di fermenti, che seguì la conclusione del Concilio di
Trento. È il periodo d’oro delle lettere, delle arti, della
potenza militare della Spagna, giunta all’apogeo della sua fortuna
politica e cavalleresca. È anche il periodo, che vede la Chiesa
impegnata nel massimo sforzo spirituale e disciplinare, nell’intento
di tradurre in vita cristiana vissuta le direttive conciliari. È in
particolare il periodo nel quale santa Teresa con coraggio indomito
lavora alla realizzazione del progetto di un rilancio della regola
«primitiva» dell’Ordine carmelitano.
Maria Lopez de Rivas è profondamente colpita ed attratta dalla
prospettiva di donazione totale, che Madre Teresa propone; e dopo
matura e sofferta riflessione decide: sarà carmelitana e lo sarà
nello spirito e secondo la disciplina voluta da Teresa di Gesù.
Ormai per capire Maria bisognerà guardare a Teresa, la grande
maestra di una vita interiore, intesa come comunione ininterrotta col
Cristo, mediante il dialogo di amicizia della preghiera (Cfr. S.
TERESA, Vita, 8, 5) e la disponibilità costante della
volontà al servizio di Dio (Cfr. IDEM, Castello interiore,
VII, 8, 4). Suor Maria di Gesù si lascerà permeare
totalmente da questi insegnamenti della Madre e come lei orienterà la
sua esperienza spirituale verso una maturazione progressiva nella fede,
vissuta come adesione totale al Cristo e alla sua Chiesa, nella
speranza, alimentata da una tensione inalterabile a Dio e al Cielo,
nella carità, accolta e donata con uno slancio non soggetto a
stanchezze.
La nostra Beata tuttavia non mancherà di modellare le grandi linee
della spiritualità Teresiana secondo un suo disegno personale, dal
quale emergerà la sua peculiare fisionomia spirituale. I tratti
caratteristici di essa possono riassumersi nella più marcata ed
esplicita partecipazione affettiva ed effettiva ai misteri di Cristo,
proposti dalla Sacra Liturgia nei diversi momenti dell’anno. La
troviamo così, durante l’Avvento, totalmente assorbita e quasi
trascinata fuori di sé dalla profonda contemplazione del mistero del
Dio incarnato. Durante le feste di Natale ci incontriamo nella sua
singolare devozione a Gesù Bambino, che lei familiarmente chiama
«dottore dell’infermità d’amore».
Nella Quaresima e soprattutto nei giorni della Settimana Santa,
ammiriamo la sua appassionata partecipazione alle sofferenze del
Redentore; a questo proposito la testimonianza di un carmelitano suo
contemporaneo ci informa che «avendo (ella) chiesto a nostro Signore
di concederle qualcosa che le facesse sentire fisicamente la sua
Passione, ebbe dal Redentore, che le apparve, una corona di spine
sul capo, da cui le risultò un dolore cos? forte che mai le si leva»
(GEROLAMO GRACIAN, Peregrinación de Anastasio,
Dial. 16).
Suor Maria di Gesù venerava con indicibile ardore l’Eucaristia,
specie nel giorno della sua festa. Alle sue monache ripeteva con
accenti che toccavano il cuore: «Figlie, sanno che siamo di casa con
il SS. Sacramento, che viviamo insieme a Sua Maestà, sotto il
medesimo tetto? Se i religiosi fossero consapevoli di tale
privilegio, nessuno riterrebbe acquistarlo a troppo caro prezzo, fosse
pure di lacrime e di sangue». L’intensa devozione al Sacro Cuore
di Gesù e al suo Preziosissimo Sangue completano il quadro della
pietà cristocentrica di quest’anima, che amava esclamare: «Solo
colui che è tanto fortunato da rendere Cristo padrone del proprio
essere sa conoscere Dio Divino ed Umano; costui cammina per sicuro
sentiero».
Eccola dunque dinanzi a noi, Suor Maria di Gesù, tutta assorta
nel dialogo d’amore con lo Sposo dell’anima, che riempie le sue
giornate nella solitudine del Carmelo. Forse che questa intima
esperienza di Dio la estrania dalle necessità del suo prossimo, dalle
difficoltà in cui si dibatte la società del suo tempo, dalle prove
alle quali è sottoposta la Chiesa? Affatto. Attorno a lei si muove
tutto un mondo di sofferenze, di debolezze, di infermità, di
implorazioni accorate. Attraverso la corrispondenza epistolare e nei
colloqui dietro la grata la miseria umana arriva a bussare al suo
cuore, per sollecitare la sua orante intercessione. E noi la troviamo
così, ad esempio in un momento di grande siccità, tutta intenta a
supplicare: «Signore, acqua! E’ necessaria l’acqua, Signore,
in canali che io possa vedere ed in ruscelli che senta scorrere!»; o
quando la guerra reca desolazione e morte la sentiamo confidarsi:
«Stiamo pregando continuamente in comunità per ciò che ci sta tanto
a cuore, ossia per la pace tra i principi cristiani . . .
Attribuisco tutto ai miei peccati, specialmente la mancanza di pace;
secondo me, finché dureranno queste guerre, non si avrà nulla di
buono»; o infine, quando è in gioco il bene della Chiesa: «Ho il
cuore trafitto per il momento critico che la Chiesa di Dio
attraversa, per quanto la virtù ha da soffrire e per i pericoli
mortali che corrono gli amici di Dio . . .».
Questa è stata, figli carissimi, Suor Maria di Gesù. Non è
forse vero che la sua esperienza spirituale suscita echi profondi anche
nel nostro cuore di credenti, che vivono in un mondo così diverso dal
suo? Guardando a lei noi comprendiamo quale valore rappresenti per la
Chiesa di ogni tempo la vita contemplativa e non ci è difficile
riconoscere, insieme col Concilio, che i contemplativi «offrono a
Dio un eccellente sacrificio di lode, e producendo frutti
abbondantissimi di santità sono di onore e di esempio al popolo di
Dio, cui danno incremento con una misteriosa fecondità apostolica.
Cosicché costituiscono una gloria per la Chiesa e una sorgente di
grazie celesti» (Perfectae Caritatis, 7).
La testimonianza di Suor Maria di Gesù, carmelitana vissuta per
63 anni entro le mura di un monastero di clausura, ci convince di una
verità fondamentale, che cioè i valori cristiani più significativi
si giocano nell’interiorità dell’essere umano, là dove «lo
Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti
inesprimibili» (Rom. 8, 26), il suo esempio ci induce a
ridimensionare opportunamente l’importanza dell’attività esterna,
fosse pure l’attività apostolica, giacché sul piano soprannaturale
essa non conta che nella misura in cui è colma di amore teologale.
Questa piccola carmelitana, volata al Cielo tanti anni or sono, ci
ricorda l’esigenza ineludibile della dimensione contemplativa nella
vita di ogni cristiano e col suo esempio ci indica la strada concreta
per coltivarla. La strada è quella della meditazione amorosa dei
misteri di Cristo, che la Liturgia ripresenta ed attualizza. Figli
carissimi, la partecipazione intelligente ed assidua alle celebrazioni
liturgiche, in particolare alla liturgia eucaristica domenicale,
partecipazione oggi facilitata dalla riforma conciliare e
Post-conciliare, è la via aperta a tutti per un incontro personale
con Cristo, con la luce della sua parola confortatrice e con la forza
della sua grazia risanatrice.
Resti dinanzi a noi, quale esempio stimolante, l’immagine della
nuova Beata, che già anziana ed inferma, non mancava di partecipare
alle funzioni liturgiche nella Chiesa del monastero, ove, stando
dietro la grata, univa la sua voce, resa ormai fioca dagli anni, a
quella dei fedeli presenti nel tempio; narrano infatti le consorelle:
«perché vecchia e con acciacchi, era solita mettersi in un posticino
presso la grata del coro da dove si univa ai canti della Messa,
attirando non poco l’attenzione dei fedeli, ammirati per il fatto che
i suoi tanti anni mai le impedivano di cantare le lodi divine».
Paolo VI così prosegue in lingua spagnola
Nuestro corazón se llena de gozo al proclamar hoy Beata a Maria de
Jestis Lopez de Rivas, Carmelita, discipula de Santa Teresa de
Avila, cuyo camino de perfeccion siguio con extraordinaria fidelidad
.
Por ello, se alegra el Carmelo, se regocija Toledo, exulta
España y exulta la Iglesia. Se tiene la impresión del
descubrimiento de un tesoro escondido; y se siente la alegria de
experimentar que los siglos no apagan las luces que adornan la historia
de la Iglesia. Este desafio al tiempo nos recuerda ya que la Iglesia
no envejece (Cfr. Matth. 28, 20) y que sus Santos son ya
ciudadanos de la eternidad.
|
|