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Martedì, 25 dicembre 1973
Ecco, Fratelli di questa Chiesa Romana!
Ecco, Fratelli dell’intera Chiesa cattolica sparsa nell’orbe!
Ecco, Fratelli del mondo intero, che con noi vi qualificate
cristiani!
E voi, Fratelli in virtù dell’umanità, che tutti ci uguaglia
nella vita presente, cittadini della terra!
Ecco il vaticinio angelico che noi questa notte vi ripetiamo:
È venuto!
È venuto!
È venuto!
Chi è venuto?
È venuto, è nato oggi per noi un Salvatore!
Il Salvatore, Cristo Signore!
Colui che i secoli hanno atteso, e le generazioni tutte, a modo
loro, hanno preconizzato! È venuto il primogenito, l’autentico
Figlio dell’uomo. È venuto il vero Fratello d’ogni essere umano.
Si chiama Gesù, che vuol dire Salvatore. È venuto il Messia,
Colui che decide dei destini del mondo. Ecco: «ci è nato un
bambino, ci è stato dato un figlio; e il principato è stato posto
sulle sue spalle, e sarà chiamato ammirabile, consigliere, Dio,
forte, padre del secolo che verrà, principe della pace» (Is. 9,
6). Cosi lo annunciò il Profeta. Tremano le mie labbra; perché
il suo vero «nome è Emmanuel, che significa: Dio con noi»
(Cfr. Matth. 1, 23-24). Egli non è soltanto il Figlio
dell’uomo, per eccellenza; Egli è il Figlio unigenito del Dio
vivente (Cfr. Matth. 16, 16; Io. 1, 18). Sì,
perché Egli è il Verbo stesso di Dio, Dio lui stesso, il quale
si è fatto carne, e sta con noi (Cfr. Io. 1, 14), uomo come
noi, uomo-Dio per noi.
Quando è venuto? dove è venuto?
Oh! voi lo sapete. È venuto al tempo del primo Imperatore Romano
Cesare Augusto (lo abbiamo appreso adesso dalla lettura del
Vangelo) venti secoli fa; è venuto nella storia, è venuto nel
tempo, quando l’orologio divino dei destini umani segnava l’ora della
pienezza (Gal. 4, 4); è venuto per fissare il punto focale
degli avvenimenti religiosi, che danno senso all’esistenza
dell’umanità.
Dove? chi non lo sa? a Bethlehem; in un umilissimo ospitale
presepio, accanto a quel minimo-grande paese, sul quale già posava
la profezia della privilegiata elezione messianica (Matth. 2, 6;
5, 2), e al quale oggi convergono i cuori incantati dei nostri
fanciulli, con quelli pensosi di tutti i cristiani con voti di pace.
E come è venuto?
O Donne, esultate, e ammirate fra voi tutte la benedetta!
È venuto per via di generazione umana: il Figlio di Dio è diventato
insieme Figlio dell’uomo, perché nato, per virtù dello Spirito
Santo, dal seno d’una Donna, una Vergine sempre Vergine, ma
eletta alla missione privilegiata della Donna, la maternità; così
Maria, la piena di grazia, - inchiniamoci tutti con beata
commozione! - è diventata la madre di Cristo, la Madre di Dio!
È venuto bambino; è venuto fanciullo, è venuto operaio; è venuto
maestro; è venuto profeta; è venuto re del Popolo di Dio; è
venuto Redentore per assumere sopra di sé tutti i peccati del mondo,
vittima in nostra vece, agnello di Dio per l’umanità; è venuto per
la vita e per la risurrezione dell’uomo, Alfa ed Omega
dell’universo; è venuto per fare di noi dei figli di Dio (Cfr.
Io. 1, 12).
Fratelli, che ci ascoltate: date riflessione, date importanza
all’annuncio che questa notte noi vi facciamo! Due aspetti attraggano
la vostra attenzione: il valore universale di questa venuta; essa è
come un sole sorgente; lo dice l’Evangelista Giovanni: «luce
vera, che illumina ogni uomo» (Io. 1, 9). Ogni popolo, ogni
storia, ogni cosa! E poi trasalite di nuova meraviglia e di gioia:
il valore personale della venuta di Cristo. Ciascuno di noi può
dire, deve dire: «è venuto per me!» (Cfr. Gal. 2, 20).
Per me! Che nessuno pensi d’avere celebrato bene il Natale, se non
s’è sentito investito e quasi folgorato da questa sempre nuova
scoperta: Egli è venuto per me! La carità di Cristo mi colpisce e
m’incalza (Cfr. 2 Cor. 5, 14); ciascuno deve dire e sentire
in se stesso: io, io sono amato da Cristo!
Chi sperimenta in qualche misura questa inebriante e ormai solare
verità natalizia, ritornando alla propria casa e alle proprie cose,
sentirà nascere nel proprio cuore un canto spontaneo, il canto di
questa festività: Gloria a Dio! e pace in terra! Un canto
d’amore divino, il canto di Natale.
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