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Ceylon, Colombo
Venerdì, 4 dicembre 1970
Pacem relinguo vobis; pacem meam do vobis!
Siano rese grazie alla paterna Provvidenza divina ed a tutte le
Autorità civili e religiose, le quali spinte dalla cortesia verso di
Noi e dalla sollecitudine di venire incontro ai vostri desideri, ci
hanno reso possibile di partecipare oggi, insieme con voi, a questa
celebrazione eucaristica sulla diletta e sacra terra di Lanka.
In questa felice occasione, lo speciale messaggio che Noi
indirizziamo alla vostra nobile Nazione è quello della fratellanza.
Sì, voi siete fratelli e sorelle tra voi, figli d’una sola e
medesima madrepatria: Lanka. Fate che la fratellanza vi stringa
insieme come membri di un’unica famiglia nella vostra vita sociale,
economica e politica, senza nessuna distinzione di casta, di credo,
di colore e di lingua.
Sostenete l’un l’altro pesi, trepidazioni, dolori e gioie. In
particolare, sappiate distribuire in modo equanime le risorse materiali
della vostra terra, così riccamente dotata dalla natura. Esse vi
sono state date per il conveniente benessere di tutti e di ciascuno.
Per raggiungere questo scopo, occorre l’interessamento non solo dello
Stato ma di ogni singolo cittadino. Da questa unità fraterna
dipenderà la vostra prosperità, la vostra pace interna ed esterna,
la vostra felicità. Che il Signore, nella sua bontà, conceda a
voi tutte queste grazie: è quanto Noi ardentemente desideriamo ed a
lui chiediamo nelle Nostre preghiere per voi.
Non saremo fraintesi, nessuno se ne avrà a male, se in questo atto
supremo e caratteristico della nostra religione, Noi ci rivolgiamo ora
a voi, partecipi della nostra Fede Cattolica, per affermare che
siamo una sola cosa noi, noi che ci nutriamo di questo unico Pane
dell’Altare, noi che nel sangue dell’Agnello siamo stati
riconciliati col Padre e tra noi, per formare non solo un unico popolo
di fede e di profezia, ma l’autentica famiglia dell’amore cristiano.
Voi ci chiamate «Santo Padre», nome dolce e suggestivo. Noi lo
portiamo come Vicario di Gesù Cristo, nel suo Nome. Portare
questo nome senza sottrarci alle sue responsabilità, attestare questo
nome stupendo, affrontando e compiendo, senza indietreggiare, i
doveri che esso impone, costituisce il Nostro servizio per voi e per
l’immensa famiglia cattolica.
Ci conforta tuttavia il pensiero che nei nostri limiti personali ci
sono anche altri a portare questo nome: essi ne condividono con Noi la
responsabilità e ne adempiono i gravi impegni: sono i vostri Vescovi
e i vostri cari sacerdoti, che dei Vescovi sono il prolungamento
personale e sacramentale.
Siamo lieti di vedere questa sera intorno all’Altare e di porgere il
Nostro affettuoso saluto al Nostro Fratello e vostro Arcivescovo,
il Cardinale Tommaso Cooray, agli altri Nostri Fratelli
nell’episcopato e ai collaboratori nel sacerdozio.
Con loro, questa sera, da questo altare, in piena comunione delle
responsabilità dell’ufficio pastorale, Noi proclamiamo di essere una
sola cosa con voi tutti, Religiosi e Laici, membri con Noi, del
Mistico Corpo di Cristo.
Un continuo richiamo alla nostra unità, la garanzia dell’intima
comunione tra noi e di ognuno di noi con Cristo Gesù non risiede
forse, per disposizione divina, in una Madre, la Madre Immacolata
di Cristo Salvatore, Maria? La parola Madre è l’invocazione
sempre dolce, sempre nuova, che trova uniti i membri d’una famiglia.
Maria è Madre celeste di quest’Isola diletta.
A Lei, il Vicario del suo Divin Figlio dal profondo del cuore,
insieme con le genti di Lanka, desidera oggi raccomandare i grandi
problemi del mondo, ed in modo speciale invoca la sua materna
protezione sulla grande famiglia dei Cristiani.
La Nostra ultima parola è pace. Pace tra voi nell’ambito della
Famiglia Cattolica. Conservate la pace e per mezzo vostro sia essa
diffusa da gruppo a gruppo, in cerchi che si allargano sempre più,
fino a raggiungere tutta l’Isola, così che Lanka diventi un simbolo
di pace da un capo all’altro dell’Asia, nel teatro afro-eurasiatico
dell’Oceano Indiano, fino agli estremi confini del mondo e
dell’universo. Pace «Pax Christ » a tutti voi. Questa è la
parola che Noi vi diciamo nel suo Nome, ed è questa la parola che
Noi vi lasciamo con la sua Benedizione.
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