LA METADISCIPLINARITÀ. SCIENZA, FILOSOFIA E TEOLOGIA.

(Prof. Lluís Clavell)


1.Un riferimento iniziale a "Fides et ratio"

L'intenzione e la portata dell'Enciclica Fides et ratio non si limitano ai rapporti tra la teologia e la filosofia. Questo è palese nella conclusione dell'Enciclica, dove Giovanni Paolo II si rivolge agli scienziati: "Nell'esprimere la mia ammirazione ed il mio incoraggiamento a questi valorosi pionieri della ricerca scientifica, ai quali l'umanità tanto deve del suo presente sviluppo, sento il dovere di esortarli a proseguire nei loro sforzi restando sempre in quell'orizzonte sapienziale, in cui alle acquisizioni scientifiche e tecnologiche s'affiancano i valori filosofici ed etici, che sono manifestazione caratteristica ed imprescindibile della persona umana" (FR 106). Il documento ha quindi in mente anche altre forme di sapere e di scienza, che tramite la filosofia si collocano in un orizzonte di sapienza.

Il Santo Padre si preoccupa della visione unitaria e organica del sapere e afferma: "Questo è uno dei compiti di cui il pensiero cristiano dovrà farsi carico nel corso del prossimo millennio dell'era cristiana" (FR 85). Le parole fanno pensare ad un lavoro impegnativo, paziente ed arduo, che può durare parecchio tempo. Ma è molto importante poiché è in gioco la lacerazione dell'uomo contemporaneo: "La settorialità del sapere, in quanto comporta un approccio parziale alla verità con la conseguente frammentazione del senso, impedisce l'unità interiore dell'uomo contemporaneo. Come potrebbe la Chiesa non preoccuparsene? Questo compito sapienziale deriva ai suoi Pastori direttamente dal Vangelo ed essi non possono sottrarsi al dovere di perseguirlo" (Ib.).