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Queste riflessioni sulla metadisciplinarità ci portano verso alcuni
abiti intellettuali e morali di carattere sapienziale, che aiutano ad
accedere alla realtà intera senza fermarsi ai livelli empirici, cioè
a passare dal fenomeno alla realtà. In altre parole, sia
l'approccio empirico che la successiva visione fenomenologica tendono
di per sé allo sguardo metafisico che penetra nell'essere stesso. Al
tempo stesso la metafisica richiede una comprensione fenomenologica.
In questa mia prospettiva, la metafisica non è astratta, ma
universale, radicale e concreta. Guarda l'essere tenendo presenti i
diversi gradi di essere e in modo particolare l'essere personale, che
dà il senso della creazione. Perciò accanto alla metafisica
universale dell'essere esiste una metafisica dell'uomo, del
sentimento, dell'amore, del lavoro, della sessualità, della
festa, del dono, dell'arte, ecc. (Cfr. T. Melendo,
Metafisica del concreto. I rapporti tra filosofia e vita, Casa
editrice "Leonardo da Vinci", Roma 2000, p. 40).
Quest'impostazione va nella linea di una metafisica della vita
quotidiana. Si tratta della necessità che "le 'cose ultime'
proprie della metafisica arrivino alla gente comune", poiché "la
metafisica è cosa di tutti" ed è in questo rapportarci con la realtà
stessa che ci giochiamo la vita eterna (C. Cardona, Aforismos,
Rialp, Madrid 1999, pp. 20-21). Tutto ciò implica un
compito di decantazione per eliminare la complicazione formale che ha
avvolto la sapienza metafisica.
Perciò metafisica e antropologia non sono alternative, anzi esiste
una certa implicanza reciproca, poiché la persona è l'ambito
privilegiato per l'incontro con l'essere. Volendo indicare una
sequenza tra le scienze sapienziali andando verso la fondazione più
radicale, potremmo proporre quest'ordine: dall'etica
all'antropologia, e dall'antropologia alla metafisica.
L'insieme di metafisica, antropologia ed etica si rivela come il
nocciolo sapienziale al quale rimandano le questioni metadisciplinari.
Una ricerca sapienziale articolata con questi elementi permette di
approdare ad un'unità del sapere, che non significhi uniformità.
Si tratta di un'unità forse mai raggiunta in passato e che la
situazione della scienza richiede in modo nuovo.
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